La canzone è una forma inconfutabile di espressione, che ci circonda e trascina. La musica accompagna gli umani da quando vi è memoria, specialmente in ambito sciamanico/teatrale. Nella sua evoluzione, come tutti gli altri elementi della società umana, ha portato con sé varie forme e generi musicali, strumenti e parole legate sia alla storia di un posto che alla globalità umana.
Per quanto riguarda le parole da me scritte, “il ministro” parte da una mia presa di coscienza, una volontà, una necessità di evitare determinati linguaggi che in questo periodo storico/sociale si rivelano aggressivi, rafforzati da falsità e violenza a chi le espone. Non si sa bene perché, nella società moderna si crede di più a ciò che una persona dice se questa è aggressiva proponendo con parole umorali senza fondamento, che vanni dritte alla pancia, piuttosto che espressioni che abbracciano un linguaggio più mite che porta con se “FATTI” e “RAGIONAMENTI” comprovati.
Infatti, Il ministro è un testo che riprende il linguaggio di odio usato dagli attuali media per creare la figura di un politico che incita il proprio elettorato, e lo usa come se quest’ultimo fosse formato da burattini (ogni riferimento è puramente casuale…forse). Insieme alla musica di Ciccio Cucinotta e Marco Triolo, le mie parole fanno venir fuori la vera natura di questo tipo di linguaggio, una figura che è fatta di cartone, sola e e priva di una duratura forza e senza futuro che si dimena per sopravvivere in mezzo ai giganti della conoscenza (e sta pure vincendo).
Le parole così ingannevoli e di odio diventano, svelato l’inganno, parole di pace, parole di aiuto, visto che, caduta la maschera , vi può essere solo la libertà della verità: esattamente la verità che tanto desideriamo, ma non riusciamo ad avere perché per noi per primi non siamo disposti ad abbandonare usanze e pensieri poco profondi, più primitive per qualcosa di superiore… La verità è una e i punti di vista tanti, ma per vedere la verità dobbiamo avere la coscienza e l’onestà d’animo di approfondire e studiare, prendendo quindi la strada più lunga, trasformando così le parole di odio in parole di pace.
Il Ministro:
è stato registrato e masterizzato presso L’home studio di Marco Triolo, che ne ha curato la produzione esecutiva e l’arrangiamento e insieme a Ciccio Cucinotta la Produzione artistica.
Il testo è di Sebastiano Scordato (io).
La Grafica e foto di Vito Pellizzeri Pisto Foto
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