Write me: info@sebastianoscordato.it
Piccolo pensiero del giorno n9 per : Sulla quarta Corda Previous item Piccolo pensiero del... Next item Piccolo pensiero del...

Piccolo pensiero del giorno n9 per : Sulla quarta Corda

Scritto per la pagina Facebook della rivista “sulla quarta corda”

l importanza di saper tradurre bene, l’importanza di una lingua e l’importanza della sua comprensione un piccolo pensiero che spero vi faccia fare due risate.

—-Eine Katze and a Dog—-

Le storie ormai le conoscete tutte, grandi o piccole, larghe o strette. Il mondo vi tartassa di ogni sorta di pensiero, specialmente sugli animali: avete sentito di storie su tartarughe, cani, gatti, bavalaci, ma non avete mai sentito sicuramente di… un’altra storia di cani e gatti, in cui però non si parlano tra loro…figo, no? Altro che Disney, un autore di stralusso.
Dunque, c’era una volta… c’era una volta? C’è adesso! Ancora campa! Dunque, ci sono un gatto muto e un cane sordo. Il cane sordo fa tutto quello che fanno i cani normali: fa le feste al proprio padrone, corre in continuazione per prendere la palla, si rotola a terra, salta, corre, abbaia, lecca, corre, mangia, vuole uscire, corre, corre, l’ho detto che corre? Ok! E poi c’è il gatto, il gatto fa tante cose: dorme.
Nonostante uno non sentisse e l’altro non parlasse, i due convivevano molto tranquillamente tra loro, anche perché uno principalmente si fa gli stracazzi suoi mentre pianifica la sottomissione umana e l’estinzione di tutta la vita sulla terra, l’altro è sordo e gioca con la palla correndo.
Finora sembra una storia che fa proprio schifo, lo so, me ne rendo conto e va bene cosi: cioè, è gratis che vuoi pure una storia bella? Ecco! Fammi finire…
Dunque… dov’ero rimasto? Sto caldo mi ha reso il cervello come il budino (quindi ha migliorato il tutto).

Un giorno, mentre il cane faceva il cane, urtò il gatto, che cominciò a imprecare in tedesco: du bist dumm! Scheisse! Dummer Hund!
Il cane che era sordo e rincoglionito, capì che il gatto realmente non era muto ma semplicemente parlava una lingua a lui sconosciuta e siccome era inglese, gli rispose con il solito charme che gli inglesi sanno mettere nelle cose: I’m sorry baby, I don’t understand you, can you speak my language?
Il gatto, che non era stupido e manco buono, si infuriò a bestia e gli mollò una serie di ceffoni talmente veloci che il cane prese auto-coscenza per tre giorni di fila e compose un sonetto riguardante la caducità della vita accompagnato da un pianoforte in chiave di do…

Morale della favola?
1: i gatti se non parlano significa che stanno pianificando qualcosa in una lingua che non capisci
2: i cani non si maltrattano, perché sono sempre migliori di te!
3: se non capisci una lingua e non sai tradurla, chiama un professionista e non rompere gli zebedei!
4: dai da mangiare al tuo gatto altrimenti lui mangerà te!
5: so contare fino a cinque e me ne volevo vantare

Fine.

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *