Scritto per la pagina Facebook della rivista “sulla quarta corda”
Molti di voi sapranno già di cosa sto parlando, della malattia della scrittura, che per chi la ha è più simile a una maledizione che a una benedizione. È qualcosa simile al Wanderlust, solo che contrariamente dei viaggiatori, chi scrive strappa un pezzo di se ogni volta per darlo al prossimo, logorandosi a ogni lettera, per saziare una febbre perenne. leggete e ditemi che ne pensate….
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Il diritto di sorridere
Piccoli spazi nella notte,
attimi che corrono,
volando;
un sorriso mancato,
mentre ali sbattono l’aria e i miei pensieri si attaccano a una notte che sta per finire.
Suoni di macchine silenziano il mio cuore,
vorrei sorridere,
vorrei pensare che…
quello che sento non è dolore
ma la gioia della vita che scorre nelle mie vene,
il grido del mio cuore che batte… batte
come ali di colombe,
come ali di uccelli reietti a cui mi accodo in uno stormo perduto –
silente,
sognante,
mentre la notte muore divorata dalla luce,
dilaniata dai sogni, dalle aspettative che
il mondo non si perda
e io non mi perda in esso…
Sorrido, perché in fondo mi resta questo;
sorrido perché è un mio diritto,
un diritto che non vi regalo,
che terrò stretto a me
nel mandarvi a quel paese….
polvere,
vento,
colombi
io…
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